RISCHIO RADIOATTIVO
Nella nostra società industrializzata, la radioattività rappresenta in assoluto uno dei rischi più gravi per gli esseri umani e l’ambiente. Le radiazioni ionizzanti sono presenti anche in
natura, seppure in misura minima, tale da non costituire pericolo. Da temere sono invece le radiazioni prodotte artificialmente, ad esempio a causa di incidenti a reattori nucleari o
in seguito all’utilizzo di armi atomiche. Se superano determinati valori limite, le radiazioni
ionizzanti possono causare gravi lesioni ai tessuti o disfunzioni all’apparato riproduttivo
delle persone.
Il sievert è l'unità di misura della dose equivalente di radiazione nel Sistema Internazionale ed è una misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo. La dose equivalente ha le stesse dimensioni della dose assorbita.
Per dare un'idea del valore di un sievert, si tenga presente che (in Italia) la dose media assorbita in un anno per esposizione alla sola radioattività naturale viene calcolata in circa 3
millisievert (mSv). Una radiografia al torace comporta per il paziente una dose di circa 0,02 mSv, mentre una radiografia ordinaria all'addome o una mammografia comportano dosi comunque inferiori
a 1 mSv (0,4-0,7 mSv). Una TAC addominale 8 mSv, invece per una PET o una scintigrafia si va dai 10 ai 20 millisievert. In radioterapia si forniscono invece dosi molto più massicce di radiazioni:
per trattamenti curativi sono dell'ordine delle decine di Sievert, ma concentrate limitatamente ed esclusivamente sul tumore da distruggere.
50 Sv: dose ricevuta stando 10 minuti vicino al reattore di Chernobyl dopo l'esplosione
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, una dose di 1 sievert può causare lievi alterazioni temporanee dell'emoglobina. 2 ~ 3 sievert causano nausea, perdita dei capelli, emorragie. 4
sievert possono portare alla morte nel 50% dei casi se non si interviene terapeuticamente. Oltre 6 sievert, la sopravvivenza è altamente improbabile; la malattia correlata è anche detta
avvelenamento da radiazione.
Cosa fare in caso di rischio radioattivo :
SCALA INTERNAZIONALE DEGLI EVENTI NUCLEARI (INES)
Nel Marzo 1992 è stata approvata dagli esperti appositamente riuniti a Vienna dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica la versione definitiva della scala internazionale degli eventi
nucleari.
In tale occasione sono state apportate alcune modifiche rispetto alla versione originaria proposta in via sperimentale nel 1990 che hanno consentito l'estensione del suo campo di
applicazione.
Infatti mentre la prima versione era applicabile solo agli eventi che possono accadere negli impianti elettronucleari, quella attuale è utilizzabile anche per le altre installazioni quali:
reattori di ricerca e prototipi, impianti di fabbricazione del combustibile, industria estrattiva dei minerali uraniferi, impianti di riprocessamento e stoccaggio del combustibile irraggiato,
impianti di trattamento stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi, infine per situazioni incidentali che possono avvenire nel corso del trasporto dei materiali radioattivi tra le suddette
installazioni.
Lo scopo dell' INES è di rendere percepibile al pubblico in maniera corretta, la gravità degli eventi che accadono nelle situazioni nucleari, senza dover fare riferimento a dati tecnici
poco comprensibili; a tal fine in maniera sostanziale analoga alla scala Mercalli per i terremoti ,gli eventi sono valutati principalmente sulla base dei loro effetti piuttosto che delle loro
cause. La scala quindi non ha lo scopo di valutare il grado di sicurezza degli impianti e, ancor meno, di essere usata per stilare classifiche di merito fra le diverse filiere di reattori o
addirittura fra i paesi in cui sono in esercizio.
La INES è divisa in due parti comprendenti in tutto sette livelli. La parte superiore riguarda gli INCIDENTI ossia tutti quelli eventi che producono danni significativi alle persone, all'ambiente
o alle cose; è divisa in 4 livelli che vanno dal 7 grado, riguardanti eventi disastrosi di cui Chernobyl (Rep. Ucraina - 1986) e Fukushima Dai-ichi (Giappone - 2011) sono esempi tipici,
fino al 4 grado per il quale le conseguenze sugli individui della popolazione sono valutabili in dosi di alcuni millesimi di Sievert.
La parte inferiore riguarda i guasti ossia quelli eventi che producono danni di poco conto alle persone, all'ambiente, o alle cose; è divisa in tre livelli che vanno dal 3 grado, comprendente
eventi per i quali le conseguenze sugli individui della popolazione sono valutabili in dosi piuttosto basse (decimi di mSv) fino al 1 grado di livello, che chiude la scala, nel quale vengono
classificate, tra l'altro le deviazioni dal normale regime di funzionamento di un reattore elettronucleare, con conseguenze praticamente nulle per la popolazione e l'ambiente.
Vi è poi un livello zero, o più correttamente al di sotto della scala, che comprende quelli eventi che non hanno alcuna importanza ai fini della sicurezza nucleare e della protezione radiologica
; altri eventi, quali quelli che si possono definire "incidenti sul lavoro" e che non sono in alcun modo collegati alla sicurezza nucleare, indipendentemente dalla loro gravità, non vengono presi
in considerazione e sono definiti "al di fuori della scala". Per percepire in maniera corretta il senso della classificazione proposta, si deve ricordare che l'andamento della scala non è di tipo
lineare, ma piuttosto, con una certa approssimazione, di tipo logaritmico a base 10; ciò significa che tra un evento classificato al livello 6, ad esempio Kyshtym (URSS - 1957), ed un altro
classificato al livello 3 , per es.: Vandellos (Spagna - 1989), la differenza di gravità va valutata nell'ordine di un fattore 1000 anziché 2.